Le stagioni di My Mad Fat Diary passano sempre troppo in fretta, e come sempre non fai in tempo ad assaporarle che già sono belle che finite. Anche il secondo round di questo meraviglioso teen drama è arrivato, e adesso che è finito toccherò aspettare un anno prima di poter gustare altri episodi, sempre se tornerà. È arrivato il momento quindi di tirare le somme e, parlando delle ultime due puntate, fare un’analisi d’insieme per decretare se promuovere o meno i sette episodi andati in onda. Ma andiamo con ordine.
Not I – Part 1
“Quanti momenti mi ero persa così? Quante volte non c’ero stata per Chloe, quando aveva bisogno di me? Quando aveva bisogno di un’amica. [ … ] Non le ero stata vicina, mentre lei per me c’era sempre stata. Ogni volta che ero in un abisso profondo lei era lì con me. E non erano state solo le pagine del suo diario a farmelo capire. Lo sapevo, perché proprio adesso che avevo più bisogno di lei, non c’era.”
A un episodio dal finale, “My Mad Fat Diary” mette in tavola una puntata diversa dal solito, dove i ruoli si scambiano ed è possibile vedere due personaggi muoversi su due binari paralleli. L’eccezione alla regola vuole che per una volta il diario da leggere non sia quello di Rae, ma quello di Chloe e che quindi la storia sia raccontata dal suo punto di vista. E l’espediente usato perché questo accada viene posto nelle mani di Rae, che trova il suo diario e non resiste alla tentazione di leggerlo. Questo permette di conoscere e portare alla luce i dettagli più nascosti del personaggio di Chloe, che è sempre apparso troppo superficiale e sempliciotto. Adesso è chiaro che sotto quella superficialità e quell’apparente forza si è sempre nascosta una ragazza fragile ed estremamente insicura di sé, e la dimostrazione di tutto ciò sta principalmente nella cotta che ha da sempre avuto per Finn, testimoniata dalle parole racchiuse nel suo diario. Finn non ricambia i suoi sentimenti e lei si auto-convince che non potrà mai meritarsi un ragazzo come lui e che le uniche qualità su cui può puntare per piacere e farsi desiderare da qualcuno è il suo aspetto fisico, e quindi il suo corpo. Per questo motivo finisce tra le grinfie dei suoi presunti amici ventenni (tra cui quello che ha molestato Rae), dai quali si rifugia scappando di casa, e che si approfittano di lei. Chloe rende il suo corpo un oggetto sessuale di cui i ragazzi possono usufruire a loro piacimento, convinta che quello è l’unico destino che può meritarsi insieme a droga e alcool. La trasformazione di Chloe affonda le sue radici nel passato, a partire dalla storia con il professore, fino a quella del book fotografico seminuda che ha fatto per poter arrivare in cima alla scala sociale e mossa dalla motivazione di dover piacere a tutti i costi ai compagni di scuola. Questi sono tutti passaggi che l’hanno portata all’orribile situazione in cui si trova adesso. Per Rae questi sono pugni allo stomaco, in quanto leggendo il diario scopre che Chloe più volte ha cercato il suo aiuto ma troppo presa dai suoi problemi lei non è stata in grado di starle vicina. Motivata dalla volontà di salvare la sua amica, Rae si decide a cercarla e a scoprire dove sia ma senza successo.
Sul fronte Rae, le cose non vanno meglio sia per quanto riguarda la “situazione Chloe” sia per quanto riguarda Liam. Il ragazzo la sta sempre più trascinando nel baratro insieme a lui e se all’inizio pareva chiaro che sarebbe riuscito ad aiutarla adesso è evidente che quel ragazzo può fargli più male che altro. Liam è infatti un ragazzo deciso a vivere nella sua bolla fatta di problemi con la convinzione che le persone non cambiano e che quindi anche egli stesso non cambierà mai e che dovrà semplicemente rassegnarsi a convivere con essi, e dal momento in cui si è innamorato di una ragazza incasinata come lui, anche di condividerli con lei, ed essere “messed up” insieme, in quanto non possono sperare in un futuro migliore di quello. Invece, per quanto riguarda la madre, la situazione rimane in fase di stallo, senza né miglioramenti né peggioramenti.
Se Rae e Chloe sono state sempre raffigurate come profondamente diverse l’una dall’altra, come due rette parallele che non si incontrano mai, questa volta è chiaro che sono più simili di quanto non vogliano ammettere e mostrano anche le stesse problematiche legate al cibo e al loro corpo. “Not I – Part 1” si conclude con una sensazione di pessimismo cosmico che aleggia su entrambe, e se sia Chloe che Rae durante il corso dell’episodio provano in tutti i modi a cambiare le cose senza riuscirci, la risoluzione finale è alquanto amara, per cui Rae accetta la proposta di Liam e Chloe si rifugia a casa di Ian, entrambe convinte che quello è l’unico crudo destino che potrà mai attenderle.
L’obiettivo principale di questo episodio è dimostrare quanto Rae stia affondando sempre di più nel baratro costituito dai suoi problemi. Il suo cambiamento è lampante, e l’egoismo ha preso il sopravvento su di lei, come è chiaro dalle situazioni con Chloe e sua madre. Rae si sente smarrita e non crede di essere in grado di risolvere le sue problematiche, così allontana tutti. Questa situazione non potrà continuare ancora a lungo, ed è molto probabile che nel season finale dovrà guardare in faccia la realtà e fare la fatidica scelta: andare avanti o affondare ancora di più?
Not I – Part 2
Se si pensava che Rae non potesse essere caduta ancora più in basso, ecco che lei smentisce subito le aspettative. In una delle scene iniziali di “Not I – Part 2”, Rae è impegnata a litigare per l’ennesima volta con la madre, lite scatenata dal fatto che la camera di Rae diventerà quella del bambino in arrivo, e quando le viene chiesto se di sua sorella le importa qualcosa, la risposta è un no secco e deciso. È sempre più chiaro che Rae sia smarrita e letteralmente allo sbando. La sua vita è a pezzi: Chloe non è ancora tornata a casa, Finn è lontano, il gruppo è a pezzi, la madre non le parla o quasi, e il padre è partito fregandosene di lei. Che sia distrutta e disperata è dimostrato dal fatto che Rae pensa addirittura di tornare in ospedale, perché non le è rimasto altro e i mesi di terapia non sono serviti a nulla, solo a farla sprofondare ancora di più. Questa situazione è stata aggravata anche dallo stesso Kester, che nelle precedenti puntate aveva parlato a Rae di porre dei limiti e dei confini, tagliando di netto il loro rapporto che è sempre andato al di là della mera terapia, e limitando la loro frequentazione solo alle sedute. Questa cosa ha sconvolto Rae, che ha sempre trovato in Kester un suo grande punto di riferimento, e il suo faro in mezzo al mare.
A svegliarla dal suo torpore e dalla situazione di stallo in cui si trova è infatti lo stesso Kester, che decide di passare alle “maniere forti” e di fare sul serio e di aiutarla mettendola di fronte alla dura realtà e alle sue paure, facendole capire finalmente che lei è perfetta così, che non è brutta ma è una bellissima persona, e che con queste premesse può risolvere tutti i casini in cui si è cacciata. Viene data così vita a una delle scene più commoventi di tutta la serie.
L’altro personaggio fondamentale per la sua crescita e che per lei sarà una spalla salda a cui appoggiarsi è Finn, che prima da lontano (con le sue lettere) e poi da vicino, tornando nel Linconshire, le starà vicino in un momento critico. Infatti, come se l’alone di pessimismo non fosse abbastanza, la madre di Rae si sentirà male e rischierà la vita per mettere al mondo sua sorella e per tutto l’episodio viene tenuta la suspance circa la sua sopravvivenza. La madre comunque si salverà e questo episodio di panico e terrore servirà loro a farle riavvicinare, in nome della loro famiglia, e della piccola creatura che si è aggiunta ad essa.
Dopo la seduta con Kester, Rae subisce una rinascita e sente che le cose stanno finalmente andando nel verso giusto e grazie anche alle dritte di Finn, che le suggerisce che come lei è stata il collante che ha unito il loro gruppo di amici può esserlo anche per mettere a posto le cose, così come le ha distrutte, la ragazza si fa coraggio e una volta rimboccatasi le mani, comincia a rimettere insieme i pezzi. E così, tutto torna al suo posto:
1) Chloe. Rae torna più agguerrita che mai da Ian e co e va a salvare la sua migliore amica, che trova in uno stato pietoso. Tutti si sono approfittati di lei e la paura che andando via da quel posto orribile Ian torni a cercarla e a tormentarla, è troppo forte per trovare il coraggio di alzarsi ed andarsene. Coraggio che le darà la sua amica di sempre. Rae la porta via e le due si ricongiungono, anche dopo la confessione di aver letto il suo diario. La matta e la ragazza facile, così vengono etichettate al college, ma insieme possono affrontare tutto e decidono di fregarsene dei giudizi degli altri, come è giusto che sia.
2) La famiglia. Come scritto sopra, Rae e la madre si ricongiungono e insieme a Karim e alla piccola arrivata tornano ad essere una “happy family”.
3) The gang. Tutti i membri del gruppo erano in rotta per un motivo o per l’altro, ma con il ritorno di Chloe e di Finn tutto si sistema. In particolare, si riconciliano Archie e Chop e il secondo prende le difese del primo, finalmente. Lo difende dalle solite prese in giro dei bulli di turno, di fronte alle quali poco tempo fa non aveva fatto nulla lasciando in balia l’amico di tali ingiustizie. E il modo in cui si riconciliano è semplicemente epico.
4) Finn e Rae. Adesso che Rachel ha superato le sue paure è pronta a spogliarsi di ogni velo e di ogni maschera, senza più avere niente da nascondere, ed essere sé stessa di fronte al ragazzo che ama. Ed è così che i due si riconciliano e tornano insieme senza che sia necessario parlare.
Tutto tona al suo posto, come è stato e come deve continuare ad essere, ed ogni nodo narrativo si dispiega una volta per tutte. Un vero e proprio happy ending che risponde all’interrogativo posto nella recensione della 2×01, ossia se la nostra eroina ce l’avrebbe fatta, e a quanto pare ce l’ha fatta. Per dirlo con le parole di Rae:
“C’è una ferita nascosta in ognuno di noi e quando riesci a vederla in te stessa inizi ad accorgerti che tutti combattono. Ogni giorno. Proprio come ha detto Finn. Così, invece di dire: “Sei grassa e brutta.” Dirò: “Sei quella che ha salvato sua madre, che ha salvato la sua migliore amica, che ha affrontato la sua malattia ed è andata avanti.” Io. Io ho fatto tutto questo.”
Conclusioni
Non c’è dubbio che questa seconda stagione passi la prova, in tutto e per tutto. Tutti, almeno un po’, ci siamo immedesimati in quella ragazza, problematica e smarrita, incapace di rimettere insieme i pezzi della sua vita e tutti abbiamo invidiato la sua forza. Vedere il tutto distruggersi e poi lentamente ricostruirsi è stato magico. E il punto di forza di questa stagione sta anche nella sua coerenza narrativa che ha seguito uno schema ben preciso: prima ascendente (nelle prime puntate vediamo Rae che si gode la sua “apparente” felicità), poi discendente (Rae che sprofonda e varca la strada dell’autodistruzione), e poi di nuovo ascendente, con questa bellissima conclusione. E il fatto che il finale sia molto definito e che risolva e concluda tutte le storyline ha fatto si che sapesse, più che di season finale, di series finale. Una conclusione totale della storia, tanto che sinceramente non è quasi possibile immaginare una terza stagione, in quanto sembrerebbe più un “allunghiamo il brodo” che altro. Da quello che sono riuscita a capire dal web, ma non prendete le mie parole alla lettera, gli sceneggiatori/autori o chi per loro, hanno lasciato lo staff e quindi non si sa se ci sarà la possibilità di trovare degni sostituti e riportare in tv la gang di Rae Earl. È quindi per questo che hanno deciso di anticiparsi e di dare questo finale così autoconclusivo, in modo da non lasciare i fan a bocca asciutta in caso non fosse stato rinnovato. E io ringrazio il cielo che, My Mad Fat Diary non sia finito nella lista infinita di serie non rinnovate e stroncate all’improvviso senza un degno finale. Comunque, non c’è ancora niente di certo. Vi invito a restare connessi alla nostra pagina facebook, per ulteriori aggiornamenti!
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